Flussi di cassa non si applica alle scuole la nota della Ragioneria dello Stato: ecco la conferma
Dopo giorni di dubbi e incertezze sull’applicabilità alle scuole della determina n. 46 del 14 febbraio 2025 della Ragioneria Generale dello Stato, sono arrivati i chiarimenti ufficiali: le istituzioni scolastiche non sono soggette agli adempimenti previsti.
A riferirlo è la FLC CGIL, che aveva sollecitato il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero dell’Economia e delle Finanze per ottenere chiarimenti.
Le scuole adottano strumenti diversi di monitoraggio finanziario
La stessa FLC CGIL ha sottolineato che il regolamento di contabilità delle scuole prevede un piano dei conti specifico, diverso da quello delle altre Pubbliche Amministrazioni, e che è il Ministero dell’Istruzione a gestire l’armonizzazione dei sistemi contabili.
Infatti, secondo il D.I. n. 129/2018, le scuole seguono regole contabili specifiche, diverse da quelle delle altre amministrazioni pubbliche. Inoltre, non figurano nell’elenco ISTAT degli enti inclusi nel consolidato economico dello Stato, a differenza di ministeri ed enti come INPS e INAIL.
Inoltre, le scuole già adottano strumenti di monitoraggio finanziario, che sembrano rispondere alle esigenze di controllo richieste dal nuovo piano dei flussi di cassa:
- SIDI: sistema che rileva mensilmente l’andamento della cassa e l’indice di tempestività dei pagamenti;
- SIOPE+: garantisce il tracciamento di incassi e pagamenti, segnalando eventuali ritardi rispetto ai tempi previsti dalla normativa vigente.
Dal momento che questi strumenti sono già operativi, appare ridondante imporre ulteriori obblighi amministrativi alle scuole, rischiando di complicare inutilmente la gestione contabile senza reali benefici.